First Principles Thinking: perche' la vitrectomia per floaters e' possibile e utile e perche' molti oculisti la sconsiglianoFirst Principles Thinking, o "pensiero basato sui primi principi", e' un approccio al problem solving che consiste nello scomporre un problema o un argomento nei suoi componenti fondamentali e indivisibili.Possiamo utilizzare il First Principles Thinking per scomporre il problema e analizzare le differenze tra il mio punto di vista e quello dell'opinione prevalente sul trattamento con vitrectomia per floaters sintomatici, soprattutto nei pazienti giovani.1. Definizione del problemaIl mio punto di vista: La vitrectomia può essere una soluzione fattibile e proporzionata per i floaters sintomatici nei pazienti giovani, migliorando significativamente la qualità della vita.Opinione prevalente: La vitrectomia è sproporzionata rispetto al problema perché considerata un intervento invasivo e potenzialmente rischioso, inadeguato per una condizione ritenuta non grave.2. Scomposizione del problema ai suoi elementi fondamentaliPrimi Principi del mio punto di vistaObiettivo principale: Migliorare significativamente la qualità della vita del paziente.I floaters sintomatici nei pazienti giovani possono essere altamente invalidanti, influenzando non solo la vista ma anche la sfera psicologica e sociale.Il disagio percepito dal paziente è soggettivo ma reale, e la soluzione deve essere proporzionata al grado di sofferenza riportato.Sicurezza e fattibilità dell’intervento:Con le tecnologie moderne e l’esperienza del chirurgo, i rischi della vitrectomia (ad esempio, cataratta precoce, infezioni, o distacco di retina) sono ridotti, specialmente nei pazienti giovani senza comorbidità oculari.I benefici possono superare i rischi in casi selezionati.Etica medica centrata sul paziente:L'approccio medico deve considerare il problema dal punto di vista del paziente, non solo da un criterio oggettivo.Negare una soluzione percorribile potrebbe essere percepito come non rispettare la volontà del paziente o sminuire la gravità della sua condizione.Evidenze e risultati positivi:Studi e casi clinici dimostrano che molti pazienti trattati con vitrectomia per floaters riportano un miglioramento significativo della qualità della vita.Primi Principi dell’opinione prevalenteGravità percepita della condizione:I floaters sono spesso considerati una condizione non grave, che non giustifica l'intervento chirurgico.Si ritiene che il paziente possa "abituarsi" ai sintomi col tempo.Rischi della vitrectomia:L’intervento è considerato sproporzionato a causa dei rischi associati, come infezioni, emorragie o distacco di retina, specialmente in un occhio giovane e sano.Approccio conservativo:L’atteggiamento prevalente favorisce trattamenti meno invasivi o l’osservazione, lasciando la chirurgia come ultima risorsa per condizioni gravi (come distacchi di retina o emorragie vitreali).Mancanza di linee guida condivise:La vitrectomia per floaters non è universalmente accettata o inclusa nelle linee guida standard, il che contribuisce alla resistenza verso questo approccio.3. Confronto e Ricostruzione del RagionamentoDove divergono i principi?Gravità percepita: Io attribuisco maggiore peso alla soggettività del disagio del paziente, mentre l’opinione prevalente lo sminuisce.Valutazione del rischio: Io ritiengo che i rischi siano gestibili e accettabili nei pazienti selezionati; l’opinione prevalente li considera eccessivi.Obiettivi di trattamento: Io punto a migliorare la qualità della vita immediata, l’opinione prevalente favorisce un approccio conservativo, accettando che il paziente si adatti.4. Sintesi del messaggio per i pazientiLa qualità della vita conta:I floaters sintomatici possono essere invalidanti. La medicina moderna non deve trascurare il disagio del paziente solo perché la condizione non è “pericolosa” per la salute oculare.Ogni paziente ha il diritto di vedere migliorata la propria condizione, specialmente quando interferisce con il lavoro, la guida o la vita sociale.I rischi sono gestibili:Sebbene la vitrectomia comporti dei rischi, questi sono significativamente ridotti nei pazienti giovani e in buone condizioni oculari.Con un chirurgo esperto, i benefici superano i rischi in casi selezionati.L’approccio è personalizzato:Non propongo la vitrectomia a tutti, ma solo in casi in cui la condizione ha un impatto significativo e altre opzioni non sono efficaci.La mia decisione è basata sulla situazione specifica del paziente, ascoltandone le preoccupazioni e il disagio.Un paziente con floaters non e' solo, ne il primo:Esistono molti pazienti che hanno tratto beneficio dalla vitrectomia e sono soddisfatti del risultato. Non è una decisione presa alla leggera, ma una scelta informata per migliorare la vita.5. ConclusioneLa mia opinione si basa su una valutazione razionale e scientifica, focalizzata sui bisogni del paziente. Allo stesso tempo, e' possibile riconoscere che l'opinione prevalente si basa su preoccupazioni valide ma talvolta eccessivamente conservative, che potrebbero non applicarsi al singolo caso.Per appuntamenti: 0664220334Per consulti online: www.giuliobamonte.comwww.giuliobamonte.it
Corpi Mobili Vitreali Sintomatici: una Sindrome piuttosto che un Sintomo?I Corpi Mobili Vitreali Sintomatici (CMVS), tradizionalmente considerati un sintomo, possono talvolta manifestarsi in un quadro più complesso, quasi come una sindrome multifattoriale. Questo perché molti pazienti con CMVS sembrano presentare una maggiore sensibilità visiva e percettiva, che li rende particolarmente inclini a notare non solo i floaters, ma anche altre alterazioni visive o sintomi associati.Alcuni pazienti con CMVS non si limitano a lamentare la percezione dei corpi mobili, ma riportano altri sintomi oculari e non oculari che rendono il quadro clinico più complesso:Sintomi visivi aggiuntivi:o Visual Snow: una condizione caratterizzata dalla percezione di un "rumore visivo" o una sorta di nebbia scintillante, simile alla staticità di una televisione fuori sintonia.o Post-immagini: percezione persistente di immagini dopo che lo stimolo visivo è stato rimosso.o Aloni e raggi intorno alle luci: fenomeni visivi che spesso peggiorano in condizioni di scarsa illuminazione, come di notte.o Fotosensibilità: eccessiva sensibilità alla luce, che può accentuare il disagio legato ai floaters.Sintomi non oculari:o Acufeni: suoni percepiti nell’orecchio, come fischi o ronzii, che spesso si associano a una maggiore sensibilità sensoriale generale.o Ansia o stress: molti pazienti riferiscono una condizione di ansia che può esacerbare la percezione dei floaters e di altri sintomi visivi.Una sensibilità visiva amplificataQuesta ipersensibilità sembra rappresentare un tratto comune tra i pazienti con CMVS, suggerendo che non si tratti semplicemente di un problema meccanico legato alla presenza di opacità vitreali, ma di una condizione sensoriale complessa. Alcuni individui, infatti, sembrano più consapevoli e sensibili ai piccoli cambiamenti visivi rispetto alla popolazione generale.Ad esempio:• Molti pazienti con CMVS descrivono i loro sintomi come inaccettabili o invalidanti, anche quando un osservatore clinico obiettivo potrebbe giudicarli lievi.• Altri riferiscono di avere difficoltà ad adattarsi a situazioni visive che la maggior parte delle persone considererebbe normali, come la visione in ambienti con illuminazione intensa o variabile.Possibili correlazioni fisiologiche e psicologicheQuesta sensibilità amplificata potrebbe derivare da una combinazione di fattori:1. Alterazioni neurologiche: il cervello potrebbe avere una capacità ridotta di filtrare i segnali visivi "non essenziali", amplificando la percezione di fenomeni come i floaters.2. Comorbidità sensoriali: la presenza di sintomi come acufeni e visual snow potrebbe indicare una disfunzione nei sistemi sensoriali integrati del corpo.3. Fattori psicologici: condizioni come ansia o stress cronico possono ridurre la tolleranza ai sintomi visivi, rendendoli più intrusivi e difficili da ignorare.Considerare i CMVS come parte di una possibile sindrome multifattoriale richiede un approccio diagnostico e terapeutico più ampio:• Valutazione multidisciplinare: integrare l'esame oculistico con una valutazione neurologica e psicologica per individuare possibili cause sottostanti o comorbidità.• Gestione personalizzata: adottare un approccio che tenga conto non solo della componente anatomica (come i floaters stessi), ma anche delle implicazioni sensoriali, emotive e psicologiche per il paziente.• Educazione e rassicurazione: spiegare ai pazienti che, sebbene i loro sintomi possano essere percepiti come gravi, spesso non indicano patologie oculari progressive o gravi, ma possono essere gestiti con strategie di adattamento o interventi specifici.I CMVS, in sostanza, sembrano in alcuni casi inserirsi in un quadro clinico più ampio che coinvolge non solo la visione ma anche la percezione sensoriale globale. Riconoscere questa complessità può aiutare sia i pazienti che i medici a comprendere meglio la natura dei sintomi e a sviluppare strategie terapeutiche più mirate e comprensive.Per appuntamenti: 0664220334Per consulti online: www.giuliobamonte.comwww.giuliobamonte.it#floatersstories #corpimobilivitreali #vitreousfloaters #floaters #vitrectomia
It ain’t about ego.People still ask: why you went all the way to Holland instead of staying home?It’s about obsessions."Try to think about your obsessions. You never want to compete with somebody who’s obsessed. Kobe Bryant. He would say, “What’s your 4:00 AM?” He’s at the gym at 4:00 AM shooting baskets. Are you at the gym at 4:00 AM? Because if you’re not, you’re competing against that guy who is. He took up tap dancing because he wanted to strengthen his ankles so he could be a better basketball player. Are you obsessed to that degree that you’re going to undertake those kinds of actions? If you consistently do that over time and that compounds, you set yourself up to play to your obsessions.”www.giuliobamonte.it#vitreoretinalsurgery
Vitrectomy StoriesL'altro giorno riflettevo sull'importanza della gratitudine, un valore in cui credo profondamente. Perdonatemi se insisto, ma penso sia essenziale. Uno dei filosofi che seguo, Brian Johnson di Heroic.US, suggerisce di fermarsi, ogni volta che facciamo qualcosa, per riflettere e ringraziare tutte le persone che, direttamente o indirettamente, ci hanno permesso di essere dove siamo. Parlo di tutti: da chi ci apre la porta al mattino, a chi ha costruito la strada su cui camminiamo, da chi ha inventato la macchina del caffè che ci sveglia a chi ha confezionato il panino che troviamo al supermercato.La verità è che, se abbiamo la fortuna di vivere nella parte "giusta" del mondo, godiamo di un comfort che nemmeno la persona più ricca di cento anni fa avrebbe immaginato. Ma quanto spesso ce ne rendiamo conto?Un mese fa ho visitato un signore albanese, cieco in entrambi gli occhi a causa del diabete. Da un anno e mezzo non vedeva, come mi hanno raccontato le figlie. Aveva delle cataratte, ma queste non giustificavano la completa perdita della vista. Nella cavità vitreale ho notato una massa giallastra, probabilmente sangue vecchio mai riassorbito, nonostante le ripetute iniezioni ogni 2-3 mesi. La retina non era visibile. In Albania gli avevano detto che non c’era altro da fare, sconsigliando qualsiasi intervento con la motivazione che sarebbe stato inutile. Tuttavia, l’ecografia non mostrava danni significativi: era possibile che fosse solo sangue, senza lesioni alla retina? Era possibile che quest’uomo fosse cieco da un anno e mezzo per un problema potenzialmente risolvibile?Ho deciso pertanto di intervenire con una vitrectomia bilaterale. Ho eseguito la rimozione della cataratta e mi sono preparato al peggio, pronto per una complessa delaminazione diabetica, immaginando una retina compromessa e scarsamente funzionale. E invece, tolto il sangue in pochi minuti, ho trovato la retina intatta e perfetta, rimasta nascosta per tutto questo tempo sotto uno strato di sangue rappreso. Ancora non conosco l'esito ma già mi immagino (spero) il suo sorriso domani mattina quando toglieremo le bende.Questo caso è un esempio di cecità prevenibile, non lontano da noi: in Albania, una meta di vacanze per molti, ma dove le realtà sanitarie sono ancora molto diverse. È un motivo in più per essere grati per ciò che abbiamo e per non dare nulla per scontato.Per appuntamenti: 0664220334Per consulti online: www.giuliobamonte.comwww.giuliobamonte.it#vitrectomia #floaters #retinopatiadiabetica
Running (surfing) down a dream Sono contento perché le giornate sono sempre piene di momenti e occasioni di cui essere grati. Per esempio, stamattina mi sono svegliato presto, ho fatto il caffè per me e mia moglie e la colazione per i bambini. Ho fatto sport, più che altro stretching, e mi sono allenato per saltare in piedi sulla tavola da surf. Ho meditato una decina di minuti e poi ho preso la bici e sono corso in ospedale ascoltando un audiolibro. In ambulatorio ho visitato persone carine con casi interessanti, come quello di un foro maculare che in realtà era una Mac Tel che abbiamo deciso di non operare.E poi, ovviamente, la sala operatoria, che ora, dopo tanti anni, sembra una cosa scontata, ma Dio solo sa quanto ci è voluto per conquistarla. E lì, dove di solito devo fare 3-4 casi (emergenze), oggi ne ho fatti ben 8. Tante sono stati i casi urgenti (più o meno..). Non avevo molta voglia di farne così tanti ma ognuno aveva un motivo valido per cui non potevo dire di no.Il grande Coscas mi disse infatti un giorno: “Tu puoi pensare di aver da fare altro, di voler andare a casa, a spasso o con la fidanzata, ma a un paziente che ha bisogno mica puoi dirgli che non hai tempo!” E allora abbiamo trovato il tempo: un’infezione (endoftalmite) endogena bilaterale, una complicanza di una cataratta con molto dolore, una cataratta di un paziente che mi stava particolarmente simpatico e quindi l’avevo inserito lo stesso anche se non ci entrava niente, un floater programmato, una recidiva di distacco, un distacco macula off, un altro distacco macula off che veniva da lontano e che mi dispiaceva rimandare a domani.Che poi, alle 17:30 avevamo già finito.E quindi riprendi la bicicletta mentre parli al telefono con un paio di amici e commenti le loro varie storie. Che poi uno di loro, che non sentivi da 26 anni, ti chiama con deferenza perché deve farti vedere il papà in studio, e ha una voce seria e rispettosa. Ma poi pensi che era il tuo compagno di banco al liceo e dicevate fesserie e ridevate dalla mattina alla sera e rompi subito questa atmosfera di serietà e lo chiami col suo soprannome di quel tempo ( a Roscio!!). Alla fine arrivi a casa e tuoi figli ti assalgono con le loro piccole e meravigliose cose. Abbiamo anche creato un logo per un business di magliette che mio figlio vorrebbe vendere a scuola! Con loro, ti cucini due hamburger e ti bevi (perché no?) una birretta (i figli no però). Porti il cane a far pipì mentre pensi all’universo. Studi un paio di video sul diabete. Scrivi questa storia e te ne vai a dormire pronto a ricominciare.C’e’ sempre qualcosa di cui essere grati. Non lo ho scoperto subito ma meglio tardi che mai. www.giuliobamonte.it