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Dr Giulio Bamonte, Oculista

Occhio Secco

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Dr Giulio Bamonte

Medico Chirurgo Oculista Specialista in Malattie e Chirurgia della Retina

  • Che cosa è: L’occhio per mantenersi umidificato utilizza le lacrime. Alcune persone non producono lacrime a sufficienza per compiere questa funzione. Questa condizione è conosciuta come occhio secco.
  • Che cosa bisogna fare: se gli occhi sono irritati o pruriginosi contattare l’oculista.
  • Perche’ è importante: una corretta umidificazione è importante per la salute e il funzionamento degli occhi. Inoltre, l’occhio secco può essere la spia di altre malattie.

Per Approfondire

  •  Senso di corpo estraneo;
  •  Bruciore;
  •  Prurito;
  •  Secrezione mucosa densa;
  •  Eccessiva irritazione a causa di fumo o vento;
  •  Discomfort quando si usano le lenti a contatto;
  •  Lacrimazione.

La lacrimazione come sintomo dell’occhio secco potrebbe sembrare illogica. In realtà l’occhio risponde all’irritazione proprio con la lacrimazione.

Se le lacrime responsabili dell’umidificazione oculare non sono sufficienti, l’occhio si irrita.

L’irritazione oculare stimola la ghiandola lacrimale a secernere un gran quantitativo di lacrime in maniera incontrollata, superando le capacità di deflusso del sistema di drenaggio. La conseguenza è una lacrimazione eccessiva e fastidiosa.

La produzione di lacrime diminuisce fisiologicamente con l’età.

Nonostante l’occhio secco possa interessare sia gli uomini che le donne, queste ultime sono di norma più frequentemente colpite. Ciò è ancor più vero dopo la menopausa.

Un vasto numero di medicine, sia da banco sia da prescrizione, possono causare esse stesse l’occhio secco, provocando una riduzione della secrezione lacrimale. È importante informare il proprio medico circa i farmaci che si assumono, specialmente se si tratta di diuretici, beta bloccanti, antistaminici, sonniferi, medicine per i “nervi” o antidolorifici.

I pazienti affetti da occhio secco sono più inclini a sviluppare reazioni tossiche ai colliri, comprese le lacrime artificiali.

Queste persone infatti necessitano sempre di colliri senza conservante.

L’oculista è quasi sempre in grado di diagnosticare un occhio secco con un semplice esame obiettivo. A volte sono necessari test che misurano la produzione di lacrime. Lo Shirmer test si esegue ponendo una striscietta di carta sotto la palpebra inferiore per misurare la quantità di lacrime, in varie condizioni. Un altro test utilizza un colorante particolare per evidenziare le zone secche presenti sulla superficie oculare.

Ci sono molti metodi per alleviare i sintomi e curare l’occhio secco.

Colliri denominati lacrime artificiali possono essere utili per lubrificare l’occhio.

Non necessitano di prescrizione medica.

Un altro metodo è conservare le proprie lacrime più a lungo. L’oculista può mettere dei tappini temporanei o permanenti sull’orifizio del sistema di drenaggio che porta normalmente le lacrime dall’occhio al naso. In questo modo le lacrime dureranno più tempo a contatto con l’occhio.

Un modo per prevenire un’eccessiva evaporazione del film lacrimale è poi quello di utilizzare apparecchi deumidificatori dell’aria, indossare occhiali avvolgenti, ed evitare luoghi troppo caldi, secchi, ventosi o dove si fuma.

Alcune persone che lamentano la sensazione di corpo estraneo particolarmente al risveglio possono giovarsi dell’utilizzo di lacrime artificiali in pomata la sera al momento di coricarsi.

L’occhio secco può associarsi ad altre condizioni sia oculari sia sistemiche che necessitano un trattamento specifico.

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Dr Giulio Bamonte, Oculista

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