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Dr Giulio Bamonte, Oculista

Trapianto di Cornea

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Dr Giulio Bamonte

Medico Chirurgo Oculista Specialista in Malattie e Chirurgia della Retina

    • Che cosa è: la cornea è la lente trasparente situata nella porzione anteriore dell’occhio. Il trapianto di cornea è l’intervento con cui la cornea danneggiata di un paziente è sostituita con quella sana di un donatore.
    • Che cosa aspettarsi: il chirurgo oculista rimuove delicatamente la cornea malata o danneggiata del paziente, quindi sutura la nuova cornea del donatore al posto di quella rimossa.
    • A chi è utile: il trapianto di cornea serve in tutti quei casi in cui la cornea non è più trasparente e/o è troppo danneggiata perché sia riparata o curata in altra maniera.

Per Approfondire

La cornea è la lente trasparente situata nella parte anteriore dell’occhio, al davanti dell’iride colorata e della pupilla. La cornea insieme al cristallino manda le immagini a fuoco sulla retina, cosicché l’occhio le possa percepire nitidamente.

Se la cornea subisce un danno, puo’ opacizzarsi o rigonfiarsi perdendo la sua trasparenza e regolarità. Una cornea danneggiata, edematosa (rigonfia) o irregolare non è più in grado di focalizzare le immagini in maniera appropriata. Ne consegue una visione molto offuscata.

Un trapianto di cornea è necessario quando:

  • A causa di una cornea danneggiata la visione non puo’ essere corretta con occhiali o lenti a contatto;
  • La cornea si scompensa andando incontro a un rigonfiamento doloroso, che non si controlla mediante colliri o lenti a contatto.

Quali condizioni possono associarsi alla necessità di un trapianto di cornea?

  • Scompenso corneale dopo chirurgia oculare (come la cataratta);
  • Cheratono (una deformazione della cornea);
  • Scompenso corneale ereditario come nella Sindrome di Fuchs;
  • Cicatrici conseguenti a fatti infettivi, particolarmente l’Herpes;
  • Rigetto di un precedente trapianto di cornea;
  • Cicatrici dopo infortuni di vario tipo.

Una volta deciso per il trapianto, si è messi in lista alla banca degli occhi in attesa di un donatore. L’attesa per una cornea in genere è breve.

Prima che una cornea sia considerata disponibile al trapianto la banca degli occhi ne testa le caratteristiche e la compatibilità oltre a cercare la presenza di virus, come quelli che causano l’epatite e l’AIDS.

Prima dell’intervento si devono eseguire i normali esami del sangue e l’elettrocardiogramma. Infine l’anestesista controllerà quali medicine possono essere continuate e quali sospese e darà o no il via libera all’intervento in anestesia locale o generale.

L’intervento puo’ essere eseguito sia in regime di day-surgery (si va a casa il giorno stesso), sia con un ricovero di qualche giorno.

L’anestesia puo’ essere sia generale sia locale, secondo l’età’ e le condizioni fisiche.

Anche in anestesia locale, non è possibile per il paziente vedere l’operazione poiché l’occhio è comunque addormentato.

Per tenere l’occhio aperto durante la procedura si utilizza uno strumento denominato blefarostato.

Con l’ausilio del microscopio, il chirurgo misurerà accuratamente le dimensioni dell’occhio su cui eseguire il trapianto. La cornea malata è quindi rimossa. Se necessario, altre procedure possono essere eseguite in questa fase, come un intervento di cataratta. Infine la cornea trasparente del donatore è suturata in luogo di quella appena rimossa. Al termine dell’operazione l’occhio è coperto con una benda.

Dopo l’intervento ci si dovrà recare a controllo dall’oculista e seguire scrupolosamente le sue indicazioni:

  • Mettere i colliri prescritti;
  • Non toccare l’occhio o esercitare pressione su di esso;
  • Usare farmaci contro il dolore se necessario;
  • Evitare sforzi eccessivi;
  • Indossare un paio di occhiali protettivi o una conchiglia;
  • Guidare nuovamente solo dietro parere dell’oculista;
  • Chiamare il dottore se si hanno dubbi o se si avvertono problemi.

Dopo accurati controlli il medico deciderà il momento più opportuno per togliere i punti, secondo le condizioni dell’occhio e del grado di guarigione. Di solito, ciò avviene dopo circa un anno dall’intervento, secondo le tecniche utilizzate. A volte le suture possono essere lasciate indefinitamente.

E’ sempre doveroso ricordare come i trapianti di cornea non sarebbero possibili senza le migliaia di generosi donatori e le loro famiglie che acconsentono alla donazione per permettere ad altri di vedere nuovamente.

Sono migliaia i trapianti di cornea eseguiti ogni anno in Italia e nel mondo. Di tutti i trapianti eseguiti, inclusi quelli di cuore, polmone e rene, i trapianti di cornea sono i più comuni e quelli con più probabilità di successo.

Il rischio principale dopo un trapianto di cornea è il rigetto del lembo. La cornea appena trapiantata non è accettata dall’occhio.

Il rigetto avviene nel 5-30% dei casi. Una cornea rigettata si opaca deteriorando cosi la vista.

La maggior parte dei rigetti, se riconosciuti e trattati con tempestività, possono essere evitati con un minimo danno.

Segni premonitori di un rigetto sono:

  • Discomfort persistente;
  • Sensibilità alla luce;
  • Rossore oculare;
  • Diminuzione o alterazione della vista.

L’oculista dovrebbe essere immediatamente informato se uno o più di questi sintomi dovesse comparire.

Altre complicanze possibili dopo un trapianto di cornea includono:

  • Infezione;
  • Sanguinamento;
  • Distacco di retina o edema maculare;
  • Glaucoma.

Tutte queste complicanze possono comunque essere trattate.

Un trapianto di cornea inizialmente fallito puo’ sempre essere ripetuto, di solito con buon successo, tuttavia la possibilità di un rigetto s’innalza con ogni successivo tentativo.

Una cornea trapiantata puo’ soffrire di un astigmatismo severo.

L’astigmatismo è dovuto a una cornea non perfettamente sferica. Nel caso di un trapianto la causa principale di quest’asfericità è rappresentata dai numerosi punti di sutura necessari. Tuttavia questo puo’ migliorare nel tempo con un conseguente aumento della qualità visiva.

Anche con un trapianto di successo bisogna considerare le condizioni delle altre strutture oculari. Un glaucoma o una degenerazione maculare possono rendere minimi i benefici di un trapianto.

Dopo l’intervento sarà sempre necessario un attento controllo della cornea trapiantata, sia da parte del medico sia del paziente stesso.

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Dr Giulio Bamonte, Oculista

Chirurgia del Vitreo e della Retina

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