Eliminare totalmente o parzialmente la dipendenza da occhiali o da lenti a contatto. Molte persone con difetti refrattivi elevati, che pensano di sottoporsi a un intervento di PRK o di LASIK, non sempre riusciranno a togliere totalmente gli occhiali, ma almeno potranno ridurne l’uso solo ad alcune situazioni particolari (guida notturna, cinema, teatro, ecc…).
Intolleranza alle lenti a contatto. Molte persone sviluppano irritazioni oculari o vere e proprie patologie relazionate all’utilizzo, a volte indiscriminato, delle lenti a contatto. Con la chirurgia refrattiva il paziente diviene meno dipendente se non completamente indipendente dalle lenti a contatto.
Attività sportive. Molte persone che praticano sport conoscono le difficoltà dell’utilizzo degli occhiali o delle lenti a contatto durante le loro attività, soprattutto sport invernali, acquatici, di contatto, motociclismo, ecc…
Problemi con gli occhiali. I miopi elevati, o i forti astigmatici, possono avere una visione distorta o non confortevole con gli occhiali sia perché lo spessore e il peso delle lenti non permettono grandi possibilità di scelta delle montature, sia perché nella visione periferica incontrano difficoltà di messa a fuoco a causa delle aberrazioni create dalle lenti stesse.
Rivalutare l’aspetto fisico. Molte persone pur di non apparire in pubblico con gli occhiali, per non sentirsi poco apprezzate o in qualche modo penalizzate nella vita sociale, accettano di vedere come nella nebbia, strizzando continuamente gli occhi.
Possibilità di togliere l’obbligo di lenti dalla patente di guida. Dopo essersi sottoposti a chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri, c’è la possibilità di aggiornare la propria patente di guida togliendo l’obbligo delle lenti. È ovvio che i decimi di visione dopo l’intervento dovranno rientrare nei parametri richiesti dalla legge.
La chirurgia refrattiva non è per tutti. Ci sono alcune condizioni mediche per le quali non tutti possono sottoporsi a questo tipo di chirurgia elettiva con il laser ad eccimeri. Qui di seguito un breve questionario che darà un’idea sommaria dei possibili candidati a questo tipo di chirurgia.
- Avete un vizio refrattivo stabile da almeno 12 o 18 mesi?
- La vostra età è superiore a 20 anni?
- La correzione con i vostri occhiali o lenti a contatto è compresa tra +6D e -12D?
- Non potete fare ciò che vi piace a causa dei vostri occhiali o delle lenti a contatto?
- Avete un vizio di refrazione solo per la lontananza?
- I vostri occhiali o lenti a contatto vi creano dei fastidi?
- Durante la giornata le vostre lenti a contatto in alcune situazioni vi creano dei problemi, tali da doverle togliere?
- È più importante, per lei, la visione da lontano, che quella da vicino?
- Pensa che le cambierebbe la vita, liberarsi degli occhiali o delle lenti a contatto?
- Sarebbe disposto a tollerare una visione approssimativa, per qualche giorno dopo l’intervento?
Se avete risposto “SI” a tutte le domande, avete già fatto un passo avanti, ma ci sono tanti altri aspetti che possono controindicare l’intervento:
- Portatori di pacemaker
- Donne in stato interessante o in allattamento
- Presenza sul corpo di cheloidi
- Cheratocono (in qualsiasi stadio)
- Processi degenerativi corneali in corso
- Processi infiammatori in corso
- Uno spessore corneale insufficiente in relazione all’ametropia da eliminare.
- Forme degenerative di uveiti
- Retinopatie diabetiche avanzate e altre…
Dopo l’intervento sarà possibile togliere definitivamente gli occhiali?
L’obiettivo della chirurgia con il laser ad eccimeri è di ridurre la dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto. È certo però che non tutti i candidati potranno liberarsene completamente, qualcuno per esempio richiederà un occhiale soltanto per alcune particolari situazioni, come la guida notturna. Ad esempio una persona che ha superato i 40 anni d’età potrà, dopo l’intervento, togliere completamente gli occhiali per la visione da lontano, ma i problemi legati a quella da vicino avranno bisogno di una correzione.
In caso di necessità, potrò rimettere le lenti a contatto dopo l’intervento?
Se necessario, SI, è possibile. Tuttavia, l’applicazione potrà essere più complicata, dopo un intervento di PRK o LASIK.
È vero che l’intervento dura pochi secondi?
L’azione del laser, in realtà, dura mediamente dai 20 secondi a 1 minuto e mezzo. La parte della preparazione del paziente (es: gli esami pre operatori, la vestizione, …) e la parte della preparazione dell’occhio (es: l’anestesia, …) richiedono qualche minuto in più. Per dare in ogni modo un’idea sulla tempistica in un intervento di PRK o di LASIK, bisogna considerare circa 45 minuti / 1 ora da quando si entra a quando si è dimessi dal chirurgo.
Potrò vedere 10/10 dopo una PRK o una LASIK?
Se i 10/10 si vedevano anche prima dell’intervento, nella stramaggioranza dei casi la risposta è SI. In rari casi si possono guadagnare o perdere 1 o 2 decimi di visione dopo il trattamento. I tempi di recupero del miglior visus sono differenti secondo il tipo d’intervento effettuato, se in PRK o LASIK.
In caso di residuo d’ametropia, sarà possibile reintervenire?
La vasta maggioranza non ha mai bisogno d’ulteriori interventi dopo una PRK o una LASIK. In caso di sottocorrezioni o d’ipercorrezioni dopo un primo intervento, è possibile ripetere la procedura non prima di 3 mesi per una LASIK, o 9 mesi per una PRK. È veramente rara la possibilità di dover reintervenire una terza volta.
Questo tipo di chirurgia è compatibile con tutti i bandi di concorso?
La maggior parte dei bandi non crea limitazioni in merito. Ci sono dei bandi di concorso, i quali specificano la non idoneità del candidato se è stato sottoposto a LASIK o PRK (alcuni bandi delle forze dell’ordine).
LASIK
A cosa serve:
La LASIK (Laser in situ keratomileusis) è una procedura chirurgica ambulatoriale usata per trattare miopia, ipermetropia e astigmatismo.
Tramite un laser particolare, a eccimeri, e uno strumento microchirurgico denominato microkeratomo l’oculista rimodella la cornea secondo necessità, appiattendola o incurvandola.
Il trattamento LASIK migliora il modo in cui l’occhio concentra i raggi luminosi sulla retina, nella parte posteriore dell’occhio.
Chi vuole sottoporsi a un trattamento di chirurgia refrattiva, è importante che abbia aspettative realistiche. Dopo il trattamento, la maggior parte dei pazienti sarà in grado di svolgere quasi tutte le attività quotidiane senza l’ausilio di lenti correttive. Tuttavia, le persone in cerca di una visione perfetta senza occhiali o lenti a contatto corrono il rischio di rimanere delusi.
Oltre il 90% delle persone sottoposte a LASIK, raggiunge un’acuita’ visiva naturale (senza l’aiuto di lenti) compresa fra 5 e 10 decimi. Non è possibile garantire a tutti il massimo del visus. Di conseguenza, se per fare un determinato tipo di lavoro o attività’ è essenziale avere 10/10, prima di fare il laser bisogna valutare se un visus più basso possa lo stesso essere sufficiente. A volte è necessario re-intervenire chirurgicamente per migliorare ancora la vista oppure utilizzare gli occhiali almeno per determinate attività, quali leggere o guidare di notte.
Con la LASIK non è invece ancora possibile correggere la presbiopia, il vizio refrattivo dovuto al fisiologico deteriorarsi delle capacità di messa a fuoco, che costringe molte persone dopo i 50 anni a mettere gli occhiali per vedere da vicino.
Come funziona
La LASIK viene eseguita con il paziente sdraiato direttamente sotto lo strumento laser, in una sala operatoria dedicata. In primo luogo, l’occhio è lievemente addormentato, con qualche goccia di anestetico locale. Per tenere l’occhio da trattare aperto, si usa un piccolo divaricatore chiamato blefarostato.
Un anello di suzione è posto sull’occhio. Esso appiattisce e solleva la cornea impedendo il movimento del bulbo oculare. La sensazione derivante dal blefarostato e dall’anello di suzione è simile a quella di un dito che spinge sull’occhio. Fintanto che l’anello rimane sulla cornea, la vista, si affievolisce o scompare del tutto.
A questo punto entra in gioco il microkeratomo, uno strumento tagliente che si muove lungo la superficie corneale. Il microkeratomo taglia la cornea nel suo spessore, creandone un lembo a cerniera. Il lembo è quindi sollevato e ripiegato come una pagina di un libro, esponendo la parte di cornea da trattare con il laser ad eccimeri.
Da qualche anno anche questa parte dell’intervento puo’ essere eseguita da uno strumento laser, il femtosecondi o intralase, che permette l’esecuzione di tagli corneali di assoluta precisione, riducendo i rischi chirurgici.
Esposta la superficie corneale da sottoporre al trattamento, Il laser, preprogrammate secondo le necessità del paziente, è quindi centrato sopra l’occhio.
Si è richiesti di guardare una luce speciale di fissazione, mentre il laser scolpisce il tessuto corneale esposto. Una volta che il laser abbia completato il trattamento, il chirurgo riposiziona il lembo indietro e appiattisce bene i bordi. In due o tre minuti, il lembo aderisce nuovamente alla cornea.
L’occhio è coperto con un guscio trasparente, per proteggerlo e favorirne il recupero.
Saranno infine prescritti dei colliri per aiutare l’occhio a guarire e per alleviare la secchezza.
Secondo i casi possono essere necessari dai 3 ai 6 mesi per il completo stabilizzarsi della vista.
Rischi
La LASIK, come ogni intervento chirurgico, comporta dei rischi e delle complicazioni che vanno attentamente considerate, prima di sottoporsi all’operazione. La maggior parte delle complicanze tuttavia possono essere trattate senza alcuna minaccia per la visione.
Alcune persone vanno incontro a fastidi temporanei dopo la LASIK, ma che di solito scompaiono nel corso del tempo. Questi effetti indesiderati possono includere dolore o disagio, visione sfocata, prurito, secchezza, abbagliamento, aloni intorno alle luci, sensibilità. In rari casi, questi effetti possono essere permanenti.
L’infezione è una possibilità con qualsiasi procedura chirurgica, tra cui la LASIK. Una terapia con antibiotici è in grado nella stragrande maggioranza dei pazienti di prevenire un fatto infettivo. Raramente, complicanze durante l’intervento chirurgico stesso, possono causare irregolarità nel lembo corneale, che richiedono un re intervento.
PRK
La tecnica PRK (PhotoRefractive Keratectomy) è efficace su ipermetropia, miopia e/o astigmatismo non troppo elevati. Si utilizza il laser a eccimeri che asporta i tessuti per evaporazione con la precisione del millesimo di millimetro.
Il medico asporta prima manualmente la parte superficiale della cornea, detta epitelio, poi esegue il laser. Una volta finito applica una lente a contatto protettiva che sarà tolta durante i successivi controlli, quando l’epitelio si sarà riformato o quando il medico lo riterrà opportuno.
Effetti collaterali nei primi giorni possono essere: dolore, lacrimazione, senso di corpo estraneo e fotofobia. Altri effetti temporanei, ma più lenti a scomparire, possono essere: ipermetropia dovuta all’eccessiva correzione, e opacizzazione dovuta alla cicatrizzazione. Solo in rari casi la cicatrizzazione può lasciare tracce permanenti che riducono la qualità della vista. Il risultato effettivo inizia a comparire dal mese successivo, mentre per arrivare al completamento refrattivo possono passare dai 2 ai 6 mesi.
LASEK
LASEK (acronimo di LASer Epithelial Keratomileusis, cheratomileusi laser epiteliale) è un trattamento abbinato al PRK, che prevede la conservazione dell’epitelio originale anziché la sua rimozione.
L’epitelio viene preservato con una soluzione chimica, sollevato ma non completamente asportato, e ribaltato di lato. Quindi si applica il laser come nel PRK, e infine si riporta l’epitelio nella sua posizione originale, dove si risalda da solo (senza punti di sutura). La lente a contatto protettiva si applica sopra l’epitelio rimasto in buona parte intatto; non occorre quindi attendere che si riformi da zero. È molto importante non urtare o strofinare l’occhio per qualche giorno.
EPI-LASIK
Variante della Lasek. L’epitelio non viene scollato dallo stroma sottostante con una soluzione chimica alcolica, ma meccanicamente con un strumento separatore chiamato epicheratomo. In questo modo l’epitelio conserva in parte la sua vitalità. Il recupero visivo e il dolore sono minori rispetto alla PRK.